La notte di San Giovanni in Salento tra magia e tradizioni gastronomiche

La notte di San Giovanni in Salento tra magia e tradizioni gastronomiche

6 Giugno 2022 0 Di Ilaria
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La notte di San Giovanni è la più corta dell’anno e corrisponde al solstizio d’estate. Siamo agli antipodi rispetto al solstizio d’inverno quando invece si dice che abbia luogo la notte più lunga dell’anno: santa Lucia. Ebbene, in Puglia durante questa meravigliosa notte si respira un’aria davvero magica, intrisa di leggenda e di mistero. Una notte che affonda le sue radici in un passato lontano. Un passato nel quale l’avvicendamento delle stagioni era vissuto con apprensione e con un pizzico di preoccupazione, ed era necessario appellarsi anche alle forze magiche di madre natura per assicurarsi una nuova stagione quanto mai propizia. Ma vediamo di scoprire qualche curiosità in merito alla notte di San Giovanni.

La notte di San Giovanni ha luogo tra il 23 e il 24 di giugno ed è una data ricca di tradizioni, buona gastronomia (come sempre accade in Salento e in tutta la Puglia), ma anche di un pizzico di mistero. Volgiamo lo sguardo in Salento ma anche in Valle d’Itria e nel barese. Qui, si celebrano 3 giorni di feste a tuttotondo.

Cosa ci racconta la leggenda di San Giovanni Battista

Secondo la leggenda, San Giovanni Battista sarebbe caduto in un sonno così profondo da durare la bellezza di tre giorni. Nemmeno Gesù riuscì a svegliarlo. Al terzo giorno, si risvegliò, e gli fu fatto presente che aveva mancato al suo “onomastico”. Da quel giorno in Puglia sono indetti ogni anno 3 giorni di festa.

Cosa succede la notte di San Giovanni in Puglia

E’ la stessa cosa che accade durante il solstizio d’inverno, che cade il 21 dicembre ma la tradizione popolare vuole che si festeggi il 15 dicembre. Analogamente, il solstizio d’estate da calendario dovrebbe cadere il giorno 21 giugno, ma in realtà sia il mondo cattolico che le credenze popolari preferiscono spostare questa festa nel giorno 24 giugno: il giorno in cui è nato San Giovanni.

Si crede che durante la notte di San Giovanni la rugiada che si genera abbia un potere magico. E che in quella data il sole e la luna convolino a nozze dando vita ad un falò. Ancora oggi in Puglia si accendono i falò per San Giovanni.

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Ma non solo. Si portano in tavola alcuni prodotti tipici pugliesi e prodotti tipici del Salento. Come sempre in Puglia e in Salento le scadenze offerte dal calendario e dall’avvicendamento delle stagioni portano con sè anche delle tradizioni culinarie.

Un calendario scandito dai santi, dalle stagioni e dai prodotti tipici del Salento: e che festa sia!

Questo accade per esempio in occasione della Vigilia dell’Immacolata, ma anche di San Martino, durante la Quaresima, oppure in occasione degli Ognissanti. E accade anche la notte di San Giovanni. Si ritiene che alcuni prodotti tipici enogastronomici del Salento abbiano oltre che un potere festivo, anche taumaturgico.

Vermicelli di San Giovanni

I vermicelli di San Giovanni per esempio sono un piatto tipico di questa festa. Si tratta di spaghetti

Il piatto prevede che si condiscano gli spaghetti con pomodorini freschi, filetti di acciughe, olive nere e capperi.

Cavatelli con la ricotta marzotica

Anche i cavatelli con la ricotta marzotica fanno parte dei prodotti tipici del Salento e dei piatti che si preparano per la notte di San Giuseppe. La ricotta marzotica è un prodotto tipico del Salento e dona a questo primo piatto un sapore pugliese inconfondibile. Si chiama così perche è prodotta nel mese di marzo ma poi è lasciata stagionare per un pò avvolta in ottime erbe profumate.

Fioroni a volontà!

Non manca infine il fiorone, ovvero il primo frutto (che in realtà è un fiore!) dell’albero di fico.

In Valle d’Itria, nelle località di Locorotondo e Alberobello in particolare, in occasione della notte di San Giovanni si fa grande festa. Si accendono dei falò per bruciare i residui delle potature e per preparare il terreno alle nuove semine. E si cucinavano tante prelibatezze.

Se vi trovate in vacanza in Salento o in vacanza in Puglia durante il mese di giugno trattenetevi in zona per la notte di San Giovanni. Potreste partecipare all’accensione di un suggestivo falò, ascoltare storie di streghe e di magia intorno al fuoco, gustare cibi antichi e speciali e magari raccogliere le famose noci acerbe (in numero dispari però!) per preparare un indimenticabile nocino di San Giovanni, uno dei liquori del Salento più amati in assoluto.

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La raccolta delle 33 noci acerbe per preparare il nocino di San Giovanni

La notte di San Giovanni come accennato si raccolgono 33 noci acerbe. E’ importante farlo a piedi nudi in modo che i piedi si bagnino con la rugiada. La rugiada è vista come elemento benefico, balsamico e taumaturgico. Non a caso anche nella preparazione della famosa acqua di San Giovanni, la rugiada è protagonista. E’ necessario che varie erbe siano messe in infusione in acqua fuori casa, e che quest’acqua si mescoli alla rugiada del mattino, tramutando il liquido aromatico in qualcosa di estremamente balsamico.

Le noci acerbe saranno poi lasciate macerare in alcol per 45 giorni precisi. Con l’aggiunta di buccia di limone, cannella, chiodi di garofano. Ma il liquore nocino di San Giovanni una volta terminato e filtrato, sarà pronto solamente nel mese di ottobre.

Matrimonio in vista: albumi d’uovo e fave a portata di mano…

Ancora, menzioniamo alcune pratiche divinatorie pugliesi tipiche della Valle d’Itria. Qui, si lasciano degli albumi di gallina in una ciotola, esposti anche loro, come l’acqua di San Giovanni, alla rugiada che madre natura generosamente produce. La mattina le forme degli albumi indicano che mestiere farà il futuro marito.

In altre zone d’Italia si segue un procedimento molto semplice e si dà vita alla barca di San Giovanni. A seconda della forma delle “vele” assunte dagli albumi, i contadini riescono infatti a stabilire se l’anno a venire sarà prospero o meno.

Se invece si collocano delle fave secche sotto il cuscino, sarà necessario interpretare il loro stato al mattino. Fava senza buccia significava marito privo di dote, senza nasello indicava matrimonio sobrio in vista, con la buccia presagiva un matrimonio fecondo.

E che dire delle lumache?

Terminiamo la carrellata delle tradizioni di San Giovanni menzionando le lumache. Le lumache sono viste come in grado di allontanare il malocchio. Ancor più se cotte come da tradizione nell’aglio, anch’esso ottimo per tener lontana la mala sorte. Si lasciano dunque spurgare le lumache, poi si mettono sul fuoco, quando escono dai loro gusci si alza la fiamma. Si condisce il tutto con aglio, olio e prezzemolo!