
La differenza tra il dialetto salentino ed il dialetto barese
27 Agosto 2025 0 Di MarioL’identità del Salento e le differenze con il resto della Puglia
Una lingua che non è solo un dialetto
Quando si parla del “dialetto salentino”, in realtà si sta facendo riferimento a una vera e propria lingua appartenente al gruppo degli italo-romanzi meridionali estremi, al pari del siciliano e del calabrese meridionale. Non è un semplice accento locale: il salentino ha radici profonde nel latino e tratti distintivi che lo avvicinano molto di più alle lingue del Sud estremo che al barese o al foggiano. Non a caso, in ambito linguistico, viene spesso considerato parte del diasistema siciliano, anche se molti studiosi lo riconoscono come una lingua autonoma, capace di camminare con le proprie gambe.
Barese e Salentino: due mondi linguistici diversi
Il barese, al contrario, non è classificabile come lingua autonoma. È parte di un continuum dialettale che si avvicina al napoletano e più in generale al campano. Questo spiega perché le differenze tra un barese e un salentino siano così marcate: non solo nella pronuncia e nel lessico, ma anche nella struttura stessa della lingua. In altre parole, mentre il barese resta agganciato al mondo linguistico campano, il salentino si muove in una sfera completamente diversa, più vicina al Mediterraneo orientale.
L’anima culturale del Salento
Ma la distanza non è solo linguistica. La cultura salentina si è sviluppata in modo unico, al punto da sembrare quasi un mondo a sé stante rispetto al resto della Puglia. Qui le influenze bizantine e greche sono state fortissime: lo dimostrano non solo la lingua e i toponimi, ma anche la religiosità, i riti e alcune tradizioni popolari che conservano tracce del passato orientale. Il barese e il foggiano, invece, hanno avuto rapporti più stretti con i Longobardi e con l’area campana, segnando un percorso culturale e storico del tutto diverso.
Lecce e il barocco che non ha eguali
In età medievale e moderna, il Salento ha conosciuto un periodo di splendore sotto il dominio degli Aragonesi e dei Borboni. Lecce in particolare si impose come capitale culturale del Mezzogiorno grazie allo sviluppo del barocco leccese, uno stile architettonico e artistico che non ha paragoni nel resto della Puglia. Chiese, palazzi e conventi di pietra leccese testimoniano ancora oggi un’identità artistica inconfondibile, frutto di secoli di contaminazioni e genialità locali.
Domenico Modugno e il dialetto: tra Barese e Salentino
Un tassello affascinante di questa storia linguistica riguarda Domenico Modugno, il cantautore pugliese più famoso al mondo. Nato a Polignano a Mare, Modugno cresce circondato da un dialetto barese talmente ricco di inflessioni da sembrare quasi incomprensibile a chi non lo conosceva. Lui stesso amava scherzare su questo, raccontando che un forestiero a Polignano poteva avere l’impressione di parlare con un vero straniero.
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Più tardi, quando il padre si trasferì a San Pietro Vernotico, Modugno entrò in contatto con il dialetto salentino, molto più vicino al siciliano. Le sue prime canzoni nacquero proprio in questa lingua locale, tanto che molti le scambiarono per brani siciliani. E in effetti, per lungo tempo, Modugno fu considerato quasi un cantautore siciliano, segno della forte vicinanza linguistica tra Salento e Sicilia.
Una curiosità poco nota raccontata dallo stesso Modugno è che, a causa di queste differenze, agli inizi della carriera si diffuse l’idea che fosse siciliano più che pugliese. Lui stesso ironizzava: “Scoprii che dire siciliano era più importante che dire pugliese, e così per un po’ passai per siciliano”. Un episodio che dimostra quanto la ricchezza linguistica della Puglia sia stata persino in grado di confondere il mondo della musica.
Eppure, da Polignano a Mare fino a San Pietro Vernotico, Modugno resta un simbolo dell’identità pugliese, capace di portare in giro per il mondo non solo “Volare”, ma anche il peso e il fascino di un territorio fatto di lingue, culture e sfumature uniche.
Una regione dai mille volti
La Puglia non è mai stata un blocco omogeneo. È una regione che al suo interno custodisce realtà storiche, linguistiche e culturali molto diverse tra loro: dal barocco leccese al romanico di Bari, dalle sonorità del dialetto salentino al barese più vicino al napoletano. Questa frammentazione, lungi dall’essere una debolezza, è ciò che rende la Puglia una delle regioni più affascinanti del mondo: un mosaico in cui ogni tessera ha una storia da raccontare, un’origine distinta e un’identità irripetibile.