Digiuno dell’Immacolata, la tradizione in Salento

Digiuno dell’Immacolata, la tradizione in Salento

7 Dicembre 2021 0 Di Ilaria
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Dovete sapere che il Salento è una delle zone d’Italia dove alcune tradizioni dalle origini molto antiche sono ancora oggi più vive che mai. La tradizione, in fondo, è ciò che rende viva una terra, che ci aiuta a resistere agli aspetti più freddi e sterili della globalizzazione e che ci fa sentire sempre e comunque a casa, facendoci compagnia durante l’anno a suon di scadenze e appuntamenti prefissati ai quali ci piace non mancare. Tra queste tradizioni spicca il digiuno dell’Immacolata, che ancora oggi si pratica in Salento tutti gli anni. Conosciamo più da vicino questa occasione festiva.

Il digiuno dell’Immacolata fu ufficializzato da una bolla papale del 1853

In realtà, spostandoci un po’ dal Salento ma rimanendo pur sempre in Puglia, dovete sapere che le primissime testimonianze scritte relative all’usanza del digiuno in occasione della vigilia dell’Immacolata risalgono alla metà circa del XVII secolo e ci portano in quel di Manduria. Ma non è solo tradizione: dovete sapere che nel 1853 tramite un’apposita bolla papale, papa Pio IX fece diventare ufficiale il digiuno dell’Immacolata. 

Come si pratica il digiuno dell’Immacolata in Salento

La festa dell’Immacolata in Salento dura di fatto due giorni. Il giorno 7 dicembre si osserva il digiuno totale almeno sino al pranzo. Le cucine devono rimanere vuote e spente e anticamente si ometteva persino la colazione. A pranzo è concesso un panino chiamato puccia, che pur tuttavia non ha nulla a che vedere con la puccia leccese che si gusta farcita di ogni “ben di Dio”. E’ un panino molto semplice, dal valore altamente devozionale, farcito solitamente con formaggio “svizzero”, tonno, ricotta forte e qualche acciuga o cappero. A Gallipoli questo panino è solitamente farcito solamente con acciughe e capperi. Il panino è sempre ricoperto in superficie da farina bianca, avente valore simbolico. La farina è un evidente riferimento alla purezza.

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I prodotti pugliesi sulla tavola della sera della Vigilia dell’Immacolata

Per quanto riguarda la cena, invece, è possibile cenare, ma “di magro”, dunque nessun tipo di carne è concesso. Si gustano i prodotti pugliesi ed i piatti tipici della tradizione contadina, le pittule (che non devono mai mancare, specie quelle al baccalà), le cime di rapa “nfuocate” e piatti a base di pesce. Tra questi spiccano i famosi vermicelli o semini con il baccalà.

In alcuni paesi si preparano anche gustose zuppe di pesce e pesce fritto. Un altro piatto tipico della Vigilia dell’Immacolata è il grano cotto nel sugo. Si conclude il pasto con agrumi in abbondanza, che si dice siano beneaugurali.

Il pranzo dell’Immacolata Concezione

Il pranzo dell’Immacolata Concezione in Salento è abbastanza libero e qui la carne può tornare a far capolino sulla tavola. Si tratta di un pranzo ricco e festivo. Molte famiglie amano consumare le pittule e i vermicelli con il baccalà anche in occasione della festa dell’Immacolata, anzichè preparare questi piatti la sera della Vigilia. E’ comunque un modo per rendere omaggio alla tradizione.

 

 

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Ilaria
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