Personaggi illustri del Salento: Giulio Cesare Vanini, filosofo salentino

Personaggi illustri del Salento: Giulio Cesare Vanini, filosofo salentino

9 Febbraio 2022 0 Di Ilaria
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Tra i personaggi illustri del Salento menzioniamo oggi Giulio Cesare Vanini. Ricorre proprio il 9 febbraio, data in cui scriviamo queste righe, l’anniversario della triste e cruenta morte di Giulio Cesare Vanini. Un filosofo salentino nato a Taurisano, figlio di un affarista toscano e di una nobildonna spagnola. Ma conosciamo meglio la sua vicenda.

Visse a cavallo tra il Cinquecento ed il Seicento e trascorse la sua giovinezza a Padova, intraprendendo gli studi di Teologia presso la prestigiosa ed antica università patavina. In quel tempo ebbe occasione di stringere amicizia con Fra’ Paolo Sarpi, teologo che come sapete passò gran parte della sua esistenza in opposizione al rigido clericalismo alla Chiesa di Roma. A tal punto che fu convocato dall’Inquisizione per essere processato e, dopo non essersi presentato alla convocazione, fu anche vittima di un grave attentato, forse per mano della Curia stessa. Detto questo e viste le sue frequentazioni, è chiaro che anche il Vanini avesse un animo ribelle e di ampie vedute, contrario al rigido clericalismo imperante e fautore di un razionalismo utopico e dubbioso.

Tra i personaggi illustri del Salento non possiamo dunque dimenticare questo Vanini. Vediamo cosa accadde dopo la sua permanenza nella città veneta. Dopo il periodo padovano, Vanini si recò nella cattolicissima Tolosa, dove lavorò come istitutore presso alcune tra le più benestanti e prestigiose famiglie della città. Ma le sue idee progressiste e la sua grande apertura mentale lo misero ben presto nei guai. A tal punto che, pur in assenza di prove evidenti, Vanini fu sommariamente processato e condannato a morte con l’accusa di ateismo. Un testimone del quale non si ha precisa notizia affermò infatti di aver sentito Vanini affermare che Dio e l’anima non esistono.

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Morì dunque a soli 34 anni nel 1619, lo stesso anno in cui morì (pur tuttavia per cause naturali) l’erudito e autorevole medico Girolamo d’Acquapendente, che a sua volta ha lasciato il segno nell’università patavina. La sua morte fu atroce in quanto, come da prassi, gli fu strappata la lingua, fu strangolato e infine arso vivo. Le sue ceneri furono lasciate in balia del vento e non ebbe più modo di far ritorno in Salento.

Troppo colto e forse troppo intelligente per i suoi tempi, Vanini era pur tuttavia un personaggio misterioso. O forse così ha voluto farci credere chi è venuto dopo di lui, per giustificare la sua atroce morte. Qualcuno disse di aver rinvenuto nei suoi alloggi indizi che suggerivano ch’egli fosse pratico di magia nera. Altri, sospettarono invece che già il suo nome di battesimo, Giulio Cesare, fosse un presagio di qualche forma di sventura. E nonostante la sua mente brillante, tutta la sua esistenza fu vissuta sotto il segno della fuga, dal Salento sino a Padova e poi Napoli sotto falso nome, e di nuovo nella cattolicissima Tolosa con un nuovo nome.

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Ci è parso interessante raccontarvi la storia di Giulio Cesare Vanini perché riteniamo interessante sia darvi informazioni in merito al Salento turistico, sia ricordare i grandi nomi che hanno in qualche modo lasciato il segno in questa terra.