Il turismo Salentino, un triste scenario di abbandono e opportunità perse

Il turismo Salentino, un triste scenario di abbandono e opportunità perse

31 Luglio 2023 0 Di Marco Gianfreda
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Il turismo salentino, una volta fiorente e affascinante, si trova ad attraversare uno dei momenti più bui della sua storia. Mentre fino al 2020 sembrava registrare un aumento costante degli afflussi turistici, il quadro è rapidamente cambiato. Il mancato sviluppo di infrastrutture adeguate e la scarsa attenzione alla qualità dei servizi hanno minato la fiducia dei visitatori, con conseguenti cali delle presenze negli ultimi due anni. Un triste mix di turismo di massa e un’offerta turistica di bassa qualità ha costretto i turisti a cercare alternative in altre destinazioni, anche all’estero. Non solo i visitatori si allontanano dal Salento, ma anche i suoi stessi abitanti cercano soluzioni turistiche altrove, come per esempio in Albania. Infatti sembra aumentare l’afflusso di turismo dalla provincia di Lecce verso le località oltre il canale di Otranto.

Turismo di massa e mordi e fuggi

Negli anni passati, il Salento è stato travolto dal turismo di massa e dalla mentalità del “mordi e fuggi”. Mentre inizialmente poteva sembrare una fonte di introiti rapida ed economica, questa strategia ha avuto conseguenze disastrose nel lungo termine. Gli investimenti strutturali necessari per sostenere il flusso costante di visitatori sono stati trascurati, portando a un’esperienza turistica insoddisfacente e danneggiando l’immagine della regione. Allo stesso tempo, le risorse naturali, culturali e storiche del Salento sono state sfruttate senza una visione a lungo termine, riducendo la capacità di attrarre visitatori interessati a un’esperienza autentica.

L’Abbandono della Classe Politica

Un altro elemento chiave nella catastrofica situazione del turismo salentino è l’inerzia della classe politica. Gli investimenti nella formazione professionale per migliorare la qualità dei servizi turistici sono stati scarsi, e le opportunità per gli operatori del settore di crescere e sviluppare il proprio business sono state limitate. La mancanza di visione politica ha privato la regione di un piano strategico a lungo termine, relegando il Salento a un destino incerto e lasciando la popolazione e gli operatori a se stessi.

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Nanismo delle Imprese Turistiche Locali e la Carenza di Strutture a Cinque Stelle

L’analisi dei dati sulle imprese turistiche locali ha rivelato una predominanza di dimensioni ridotte. Gli hotel a tre stelle hanno il maggior numero di presenze nella provincia di Lecce, con 137 strutture su 339. In netto contrasto, sono solo 12 le strutture a cinque stelle e cinque stelle lusso presenti nella regione. Questo “nanismo” delle imprese ha contribuito a una limitata diversificazione dell’offerta turistica e alla mancanza di attrattive di alto livello, riducendo così il potenziale di attrarre un turismo più esigente e di alto valore.

Aumento del Turismo Irregolare e Abusivismo

La ricerca ha rivelato anche un preoccupante aumento del turismo irregolare e dell’abusivismo nella regione. Il crescente numero di case e appartamenti utilizzati per fini turistici, ma non registrati presso gli enti di controllo, ha comportato un’occupazione irregolare e un incremento delle attività sommerse e del lavoro nero. Un esempio emblematico di questo fenomeno si riscontra a Gallipoli, dove gli appartamenti- pollaio vengono affittati in modo irregolare a giovani turisti durante il periodo estivo. Questi episodi hanno influito negativamente sulle statistiche degli arrivi e hanno ostacolato lo sviluppo di un’offerta di servizi di qualità, riducendo di conseguenza la produttività del lavoro nel settore turistico.

Un’Offerta di Servizi a Basso Valore Aggiunto

Il proliferarsi del turismo irregolare e abusivo ha portato a un’offerta di servizi a basso valore aggiunto. L’assenza di strutture di lusso e di esperienze turistiche autentiche ha limitato la possibilità di offrire servizi a un prezzo più elevato, riducendo così il reddito per gli operatori turistici e lasciando poco spazio per investimenti nella formazione e nell’ampliamento dell’offerta.

Conclusioni

Il declino del turismo salentino è una triste storia di opportunità perse e abbandono. L’assenza di investimenti strutturali, servizi di scarsa qualità e prezzi ingiustificati hanno allontanato i visitatori, causando un calo delle presenze e danneggiando il benessere della popolazione locale. La fuga degli abitanti in cerca di migliori opportunità altrove e la mancanza di una visione politica sono ulteriori elementi che hanno contribuito a questa catastrofe turistica. Il Salento, una volta fiorente e affascinante, ha bisogno di una svolta radicale per recuperare la sua posizione nel panorama turistico, ma il tempo stringe e le speranze sembrano scarse. Solo con una vera volontà politica e un approccio sostenibile, il Salento potrà sperare di risorgere dalle ceneri del suo declino.

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Marco Gianfreda